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NAFS / SIAMO

year 2018 duration 60'

due creazioni di Giovanni Scarcella e Maud de la Purification

interpreti Alberto Gnola, Marta Greco, Daae Lee, Isabella Piazzolla, Amanda Rubio Sanchez

 

NAFS

prima assoluta 6 dicembre 2018

idea e coreografia Giovanni Scarcella

si ringrazia Silvia Oteri per la collaborazione

una produzione Scenario Pubblico CZD in collaborazione con Centrale Mediterra

“Ogni uomo è preda del suo Spettro / Finché giunge il momento / In cui la sua Umanitá si desta / E getta lo Spettro nel Lago”

William Blake

Lo spettro punta costantemente a prevalere. Gli interessano la sopravvivenza, la competizione e l’orgoglio. I sufi lo definiscono il nafts che è dentro di noi. La prima e unica arma di Nafts è la paura. Una paura che si alimenta interiormente, indipendentemente dalle vicende esterne della nostra vita, e che viene imposta da una parte di noi stessi a discapito dell’altra. Stephen Nachmanivitch 

“In questo progetto coreografico mi interessa soprattutto esplorare con i danzatori del collettivo Modem,  le potenzialitá  espressive di ognuno di loro, facendo proprio leva, come in ogni fase di sviluppo ed evoluzione della persona, sulle forze, contraddizioni e pulsioni che animano il danzatore stesso nel suo desiderio di esplorare una sua istintiva natura. La danza aiuta a spogliarci dalle protezioni, dalle resistenze e condizionamenti e permette, quando si creano le condizioni giuste, di accedere a quell’abisso che condraddistingue ognuno nella sua piú istintiva bellezza. A questo gioco libero del corpo danzante,  prende parte attiva il pubblico presente, in un coinvolgente rituale collettivo moderno.” Giovanni Scarcella

 

SIAMO

choreography: Maud De La Purification

choreographer assistant: Pietro Firrincieli
music: J. Cererols, F. Chopin, Ricardo de Sonis, Enzo Bac, A. Scuderi

a production by Scenario Pubblico CZD

Siamo noi, senza trucco né artificio, ci mettiamo a nudo per ascoltare ed osservare assieme a voi. Noi siamo e vogliamo semplicemente essere.
Proviamo assieme a far cadere i muri del giudizio e delle aspettative creati dalla regola di osservatori-osservati, spettatori-danzatori.
Proviamo assieme a connetterci con l’aspetto sacro e magico della danza.
Abbattiamo il confine tra lo spazio scenico e la platea, partecipando al rito che vi proponiamo con l’intenzione di accedere ai tesori del momento presente, di annullare distanze e differenze per unirci in un solo Noi.
Alle origini la danza non è forse nata con questo proposito?
Ritroviamo un po’ di quest’essenza, semplicemente per essere qui ed ora, insieme.