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cinedance

Cartographies n°1, n°2, n°3

cartographie 1: Per il regista Kamal Musale, il film di danza cerca la sospensione del movimento, lo sottrae alla sua normale continuità, per conferirgli un nuovo significato. L’accento è posto sul senso e sull’idea di danza in cui elementi completamente separati gli uni dagli altri sono riuniti in una logica che non è evidente. Soltanto attraverso lo sguardo dei diversi danzatori, si potrà ottenere una comprensione totale dell’avvenimento.
 
cartographie 2: Philippe Saire agisce da coreografo e da cineasta, prolungando la creazione coreografica. Affronta la danza non tramite la coreografia, ma attraverso l’immagine. Il video focalizza una parte precisa del corpo e apporta un’intimità, un "entrata"in azione, impossibile in un rapporto scenico. Presenta dei corpi fragili, danzanti, sensibili, stereotipi dell’urbanità ma che si offrono come uno spazio destinato a subire il passaggio provvisorio della gente.
 
cartographie 3: Per il cortometraggio Pierre-Yves Borgeaud utilizza un dispositivo di video sorveglianza della città di Losanna a cui aggiunge un tocco poetico e sostituisce il traffico urbano con persone e corpi. Così, al capolinea della metropolitana, dei danzatori preparano un hold-up artistico. Tra video- danza e thriller questo film è intrigante, curioso, interrogativo e forse anche un po’politico.