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TRITTONGO

anno 2022 durata 20'

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Concept e coreografia: Marco Laudani e Claudio Scalia
Danzatrici: Rebecca Bendinelli, Andrea Rachele Bruno, Laura Finocchiaro, Paola Fontana, Paola Tosto, Alessandra Verona, Giulia Berretta
Costumi: Theama for Dance (Consulenza Giuliana Bottino)
Musiche: Anna Caragnano e Donato Dozzy, Matsumoto Zoku, John Cage
Testo: Noemi Privitera

Una produzione Scenario Pubblico /Compagnia Zappalà Danza Centro Nazionale di Produzione della Danza

 

trittongo
/trit·tòn·go/
sostantivo maschile
Insieme di tre suoni vocalici in una sola sillaba (per es. m iei, s uoi, inq uie tare).

Talvolta, si comprende l’eccezionalità di un fenomeno quando lo si osserva attraverso lo sguardo stupito degli altri.
La lingua italiana comprende numerose parole formate dall’incontro ravvicinato di tre vocali diverse, eppure, la ricerca del trittongo richiede tempo e ragionamento. Nell’immenso mare di parole che caratterizza l’idioma, infatti, quelle formate da tre vocali sono difficili da rintracciare per la mente e la bocca abituate a parlare la lingua italiana.

Se, invece, si pronuncia la parola “aiuola” in presenza di un inglese, questi ricorderà quel suono e la regola grammaticale per sempre.
È dal diario di bordo di un viaggiatore del mondo che nasce la riflessione sul trittongo, nonché la raccolta di tutte le parole più belle per gli stranieri, un racconto del loro stupore e della loro meraviglia al cospetto della lingua gentil sonante italiana, che evidenza la facilità con cui si suole dare per scontate molte cose.

Che le parole creino mondi, universi, galassie e, talvolta, li uniscano tra loro, non è certo una scoperta. Tuttavia, in una realtà sociale così grande e sempre più complessa, piena di collegamenti virtuali, ma talvolta scissa e divisa, occorre ricordare il potere di coesione del linguaggio, un potere forte e, spesso, indissolubile, che desta curiosità e crea legami imprescindibili, come quelli tra le vocali dei trittonghi e tra gli esseri umani sparsi per il mondo, che hanno ancora il coraggio e il desiderio di meravigliarsi per una parola dal suono insolito.

Ma c’è di più.
Dall’incontro delle tre vocali all’interno di una sola sillaba, non solo nasce la salda unione in grado di sbalordire, ma avviene anche una trasformazione.
Le vocali nel trittongo mutano, diventando semivocali.
Quando si incontrano tra loro, può succedere che le vocali non sono più delle semplici vocali, ma diventano un ibrido tra una vocale e una consonante e il loro suono diviene più breve.
Si evolvono.
Da sole non potrebbero farlo.
Si trasformano.
Come le persone.
Noi siamo chi siamo quando restiamo da soli, ma siamo anche chi siamo quando viviamo con gli altri.
Quando entriamo in contatto con loro, li incontriamo, ci scontriamo.
Quando ci tocchiamo, ci uniamo, diventiamo un’unica entità sociale.
L’importanza di una regola grammaticale ci insegna il rilievo che assume il valore assoluto della vicinanza, anche in un’epoca storica in cui è raccomandabile mantenere le distanze, a scapito della forza dei legami, della trasformazione intesa come evoluzione, dello stupore e della meraviglia. Siamo completi anche da soli, come le vocali, che esistono al di là dei trittonghi.
Siamo diversi quando ci incontriamo, contaminandoci, modificando il nostro suono, come le vocali. Insieme siamo di più, siamo più ricchi.
Semivocali che aspirano al trittongo.