BULL@PROOF
CZD2 giovane compagnia zappalà danza
regia e coreografia: Ilenia Romano | danzatori: Aya Degani, Anna Forzutti, Gaia Occhipinti, Joel Walsham | materiale coreografico: Ilenia Romano e i danzatori della CZD2 | musiche: AA.VV. | produzione: Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza in co-produzione con MilanOltre Festival
“Who’s guilty? Maybe you!”… La ricerca di un colpevole in un fenomeno che non ha un colpevole, ma che è un sistema di azioni, reazioni e non azioni “malate”.
“Bull@proof” è uno spettacolo che, senza puntare a una “morale comune” come blanda soluzione al fenomeno del bullismo, ne mette in luce gli aspetti relazionali dei gruppi e del singolo all’interno di un fluttuare di ruoli in cui ciascuno non è mai solo bullo o solo vittima o solo testimone, ma si ritrova a giocare una posizione ogni volta diversa. La forza del gruppo, la potente
coesione tra i singoli può generare tragedie oppure aiutarci ad affrontare mostri di gravità e terrore solo apparente, per riportarli ad una dimensione inconsistente, evanescente come l’aria…
Ilenia Romano, storica assistente e coreografa associata al nostro Centro, è stata invitata da Roberto Zappalà a realizzare una nuova creazione per MoDem CZD, indirizzata al pubblico più giovane per affrontare il tema del bullismo. Il progetto nasce dall’esigenza della coreografa di avere un ruolo attivo attraverso l’arte nell’attuale contesto socio-culturale. Voler ricreare col corpo immagini frutto di riflessioni sul tema del bullismo è un modo per parlare ai giovani e agli adulti di qualcosa che li riguarda direttamente: dal bullismo nelle scuole, al nonnismo e al mobbing nei contesti lavorativi, al cyberbullismo “nell’ovunque”; tutti fenomeni di comportamenti sociali violenti a livello fisico e psicologico verso persone ritenute per qualche ragione più deboli. Il punto di partenza del progetto è la ferrea convinzione nel potere di trasformazione ed educazione che l’Arte esercita sulle persone: attraverso la Bellezza, se si impara a riconoscerla, è possibile evolversi. La Danza può essere uno strumento estremamente potente, può arrivare a chiunque attraverso vibrazioni e canali che giungono direttamente alla pancia di chi osserva, anche e soprattutto alle nuove generazioni, recettori e donatori di stimoli critici. Lo spettacolo non ha certo la presunzione di indicare cosa sia bene e cosa sia male, cosa giusto e sbagliato; ciò che si intende portare in scena è qualcosa che svisceri situazioni, condizioni, sentimenti e soprattutto sensazioni fisiche in modo avalutativo, per renderle riconoscibili attraverso una visione di tipo empatico.