modem flow 2011
Coreografie Loris Petrillo, Giovanni Scarcella, Giovanna Velardi, Roberto Zappalà
Modem flow è una serata che chiude il progetto modem studio atelier, corso di perfezionamento della compagnia zappalà danza rivolto a giovani danzatori provenienti da tutta Italia e dal resto d’Europa. I danzatori, selezionati tramite audizione, durante l’intensivo corso della durata di 8 mesi hanno lavorato con diversi coreografi di livello internazionale, approfondendo le tecniche e i linguaggi contemporanei. Per “Modem flow” i coreografi Loris Petrillo, Giovanni Scarcella, Giovanna Velardi e Roberto Zappalà hanno realizzato quattro nuove creazioni: “Shell”, “attra-Versare”, “The straw man e i picciotti”, e “Melting pot”. Lo spettacolo modem flow chiude il cartellone 2010 – 2011 di Scenario Pubblico.
Shell
Coreografie Loris Petrillo
Danzatori Federica Aloisi, Francesca Maresca, Laura Cavalcante, Viola Tarozzi
Musiche Pan Sonic , Autechre
Shell è la nuova pièce alla quale ha lavorato il coreografo Loris Petrillo per il corso Modem Studio. Shell è l’involucro che contiene il lavoro coreografico emerso dai laboratori che il maestro ha condotto nell’arco di questo anno accademico. Gli stimoli creativi suggeriti al gruppo di lavoro hanno dato vita ad una serie di combinazioni interessanti che il coreografo ha sapientemente assemblato, legato e incastrato in una pièce per sole quattro danzatrici. In Shell i corpi in scena si relazionano nello spazio in un gioco di incastri e di ritmi sostenuti.
attra-Versare
Coreografie Giovanni Scarcella
Danzatori Alessandro Sollima, Amalia Borsellino, Chiara Milanesi, Debora Renzi, Gili Noa Shaanan Friedman, Laura Crema, Laura Lopiano, Maria Stella Pitarresi, Martina Garbelli, Melissa Gramaglia, Mina Ananiadou, Paula Romero Raga, Selene Scarpolini, Tiziana Passoni, Valentine Jaumot, Valeria Zampardi.
Musiche Faust Vs, Dälek
…in continuo movimento, attraverso e verso la storia che stiamo portando in scena,
i corpi non cedono, vanno verso…sono sospesi, spinti, strattonati, respinti, continuano nonostante tutto,
portati in avanti, dal desiderio, dalla passione da una tensione che li tiene legati al ritmo,
una tensione che è forza per avanzare che é relazione dinamica con quello che succede intorno, con l’ambiente che insieme al corpo è in continuo mutamento.
La danza diventa camminata stretta a ritmo sostenuto; corpi a terra abbandonati o da ritrovare e quando si decide di prendere parte entrando nel campo di gioco, accennando a nuovi passi a tempo di musica, si decide di lasciarsi coinvolgere, rischiare. Attraversare lo spazio con gli altri per ridurre le distanze tra me e l’altro, mischiare il mio movimento con quello dell’altro, farsi portare, offrire, costruire fiducia….
La danza si asciuga dal gesto coreografato, rimane il corpo, presenza viva che vuole fare esperienza di quello che succede nell’istante ma soprattutto aprire, nello scambio, all’incontro.
The straw man e i picciotti
Coreografie Giovanna Velardi
Danzatori Caterina Calaciura, Elise Busoni, Fabiana Coluccello, Federica Aloisio, Federico Valenti, Floriana Coco, Francesca Maresca, Laura Cavalcante, Michela Silvestrin, Panagiota Bosinakou, Pau Estrem Tintore, Sivan Feller, Viola Tarozzi.
Musiche Geert Feyton, Rachel Portman, Grieg Lyric, Dmitri Shostakovich
Si tratta di una riflessione sociale e politica, una riflessione sull’ avatar, sul simbolo dell’Uomo di paglia, detto anche testa di legno nelle culture mafiose. Possiamo dire che l’uomo di paglia è una dichiarazione. E’ una tecnica usata dai media e nei dibattiti politici un “uomo di paglia” era, nel medioevo, un uomo senza importanza sociale, senza mezzi finanziari.
Oggi è sempre uomo di poco conto, messo in mostra per coprire grazie al suo nome le azioni di qualcun’ altro .
L’UOMO DI PAGLIA propone la questione dell’apparenza del potere e la funzione della democrazia in Sicilia, come in Europa.
L’UOMO DI PAGLIA si lega alla poetica dell’uomo di paglia: doppio fantasma, prestanome, per nascondere il retro , l’uomo al potere che manipola. L’uomo di paglia si smaschera dietro uno schermo fumante sulla quale è proiettata l’immagine di un altro.
Nella gabbia della personalità abitata da un altro chi è rinchiuso?
Chi e cosa è l’inganno?
Cosa resta dell’uomo nell’uomo di paglia?
L’uomo di paglia è forse il simbolo della società dell’ immagine che vuole fare da schermo, che vorrebbe noi facessimo da schermo.
Una lotta contro un manichino fantasma , essere posseduta da un UOMO DI PAGLIA. Lui l’uomo con la pipa , l’uomo fumante, l’uomo di paglia dice e racconta nascondendosi. Lo scherzo , i complotti, camuffarsi, la manipolazione, l’illusione, l’impostore, lA MASCHERA, il simulacro, le Società specchio.
Melting Pot
Coreografia e costumi Roberto Zappalà
Danzatori Alice Parovel, Francesco Colaleo, Jan Brezina, Ilenia Romano, Silvia Pezzarossi, Stefano Roveda
Musiche varie
Un insieme di lavori, o meglio di estratti di lavori che Roberto Zappalà ha realizzato in passato.
Fusi all’interno di un contenitore con ingredienti nuovi, freschi e proiettati nella nuova dimensione creativa che Roberto ha ultimamente intrapreso .
I brani che il coreografo ha scelto sono il finale di Mediterraneo, produzione tra le più acclamate nel panorama della danza nazionale, e un duetto dal titolo “lick”, estratto dallo spettacolo”Ragout”.
Questi due brani sono preceduti da una coreografia iniziale creata appositamente per questi giovani ma interessantissimi danzatori di modem .
Un vero crogiolo che cercherà se pur nella semplicità e nell’astrattismo di mostravi il lavoro fatto dai ragazzi durante “atelier “.