PERFORMANCE
Chronology – Bullet shot
Joeri Dubbe
Coreografie: Joeri Dubbe
Danzatori: Carolina Mancuso e Joeri Dubbe
Musiche: TBA
Disegno luci: Bas Vissers
Disegno costumi: CarlijnPetermeijer
Coproduzione di Korzo produzioni e Joeri Dubbe
Il coreografo olandese Joeri Dubbe è noto per aver creato un mondo che permette tanto al pubblico quanto agli interpreti di tuffarsi competamente. Un personaggio rivive gli eventi del suo amore che piomba inevitabilmente nella separazione. Il tempo si ripiega su se stesso come conseguenza, la realtà del personaggio devia sul mondo parallelo, quello dei suoi desideri passati. La loro storia passata regola la vita contemporanea di lei, e il naturale ciclo del tempo s’interrompe. Per “Chronology”, Joeri si avventura nella natura complessa della mente che narra la storia della sua memoria. Quanto possiamo essere sicuri che le memorie non siano distorte dal tempo che passa?
Quando iniziò tutto questo?
Quando cominciarono a girare gli ingranaggi del destino?
Forse è impossibile cogliere la risposta a queste domande ora, dato che prende forma con lo scorrere del tempo.
Ma cio che è certo, è che al tempo amavamo così tanto e odiavamo così poco.
Eppure correvamo già come il vento. Mentre il nostro eco risuonava sotto cieli cerulei…
Ferivamo il nostro prossimo e venivamo feriti così tanto.
Masata Kato (“Another World” 1998)
“Chronology” è un adattamento dalla piéce “Chrono” di Joeri. Premiato nel contesto del festival CaDance 2011, è stato selezionato per il Blind Date Tour, e ha vinto il prestigioso Premio BNG per gli Nuovi Autori. “Chrono” è stato una produzione Korzo 2011 ed è stato finanziato anche dal Ministero di OCW.
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Bullet shot – Onofrio Zummo ∆
Regia e drammaturgia: Onofrio Zummo
Interpreti: Tiziana Passoni; Costanza Paternó; Luigi Luna; Annalisa Di Lanno; Onofrio Zummo
Disegno Luci: Sammy Torrisi
Il percorso di ricerca che la compagnia White Rabbit nasce dall’osservazione della contemporaneità. In Europa le ondate di paura e di strumentalizzazione del potere politico che hanno fatto eco alle stragi terroristiche di Parigi ci ha spinto ad interrogarci sulla “diversità” del mondo mediorientale come specchio del mondo occidentale. Sulle nostre fobie, i nostri miti e sul valore che l’Occidente attribuisce alla democrazia. I movimenti di democrazia reale: gli “indignados” in Spagna e il movimento Occupy, i “Grillini” in Italia hanno sollevato notevoli questioni sull’argomento. Julian Assange, Chelsea Manning e Edward Snowden hanno mostrato il volto di una democrazia tradotta in una patetica messa in scena. Ricordate la vicenda di Wikileaks?
Nel frattempo l’Europa sta soffrendo una crisi di identità. La Democrazia Reale resta una questione senza risposta, ma esiste un’alternativa? Questi sono i temi che intendiamo indagare senza ideologie, dogmi, moralismi o resa cronaca come se una narrazione sottendesse al tutto, ma mai raccontata, impalpabile, lasciata all’intuizione dell’emozione, sicché alla fine sembra di aver letto un libro attraverso tutti i capitoli della sua storia, anche se non si hanno le parole per dire che storia sia. Il lavoro si svilupperà attraverso improvvisazioni sul movimento e sul testo. Ci sarà un approfondito lavoro fisico e l’approccio alla teatralità non sarà di tipo naturalistico e a tratti poetico. La musica sarà parte integrante del processo e anche il canto farà parte della ricerca.
DURATA: La residenza durerà 10 giorni e sarà prevista una performance di presentazioni dei materiali alla fine del percorso.
FONTI: Opere di Salvador Dalì e Max Ernst; Testi : testi di riferimento: “I Persiani” di Eschilo e contemporanei (Bauman, Augé) e testi originali; film e video anche selezionati da you tube.